I risultati dello studio di Nomisma sull'innovazione agroalimentare, un'occasione di confronto tra pubblico e privato su ricerca e sostenibilità
17 maggio 2019. Innovazione, ricerca e sostenibilità: sono queste le parole chiave che hanno guidato l’incontro su economia e agricoltura Accellerating innovation in a changing world: Innovazione a servizio della filiera e della ricerca. Anna Meldolesi, giornalista scientifica, ha avuto il compito di moderare l’incontro e presentare i numerosi ospiti provenienti dal mondo del pubblico e del privato. Il primo rappresentato da Syngenta ha presentato i risultati dello studio condotto da Nomisma sullo stato dell’innovazione in agricoltura in Italia. Il secondo rappresentato tra gli altri dal sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Franco Manzato ha sottolineato l’importanza che la ricerca pubblica deve avere nel settore agricolo.
Stando ai risultati presentati da Stefano Baldi, Project manager area agroalimentare di Nomisma, per quanto riguarda lo sviluppo nel settore agroalimentare l’Italia è ancora lontana dai risultati di altri Paesi europei come Paesi Bassi, Francia e Germania. Proprio maggiori investimenti nel campo della ricerca e più esattamente nella genomica potrebbero essere la spinta per colmare questo divario. La ricerca in questo senso deve però muoversi “al doppio della velocità come la regina rossa del romanzo di Caroll”, ha sottolineato Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta. Il settore agroalimentare italiano deve rispondere ai cambiamenti sia del clima che delle abitudini e delle attenzioni dei consumatori e della società in generale. E per fare raccogliere queste sfide c’è bisogno di muoversi in fretta. La velocità dell’innovazione deve però sempre rispettare i parametri chiave della sostenibilità sia ambientale che economica, distribuendo la ricchezza lungo tutta la filiera di produzione.
Per ottenere questi risultati è necessario rispettare parametri di trasparenza e comunicazione tra pubblico e privato, senza sovrapposizioni di ruoli. “La ricerca avanzata produce un impatto economico” ha infatti sottolineato Luigi Cattivelli, direttore del centro di ricerca genomica e bioninformatica del Crea, durante l’ultimo intervento dell’incontro, “ma un ente pubblico non può fare concorrenza al privato”.
IL FESTIVAL
Promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da FRAME – Divagazioni scientifiche e organizzato da Mantova Agricola, il Food&Science Festival si avvale di Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Regione Lombardia, Comune di Mantova, Camera di Commercio di Mantova, Fondazione BPA Poggio Rusco, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università degli Studi di Torino, Fascination of Plants Day 2019, Università di Parma, Parco del Mincio, Confcommercio Mantova e Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali Mantova come partner istituzionali; Intesa Sanpaolo, Fondazione Banca Agricola Mantovana, Syngenta, Gruppo Tea, Esselunga, Consorzio Tutela Grana Padano, Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano e Granarolo come main partner; Focus e Landini come partner; De Simoni come sponsor; Mail Boxes ETC Mantova, Pool Pack e Assosementi come supporter; Focus Junior, Rai Radio3, Radio Pico e Radio Viva FM come media partner. Tea Acque è l’acqua ufficiale della manifestazione. Il Festival si avvale inoltre della collaborazione di Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, Istituto di Genomica Applicata, Fondazione Umberto Veronesi, Società Italiana di Genetica Agraria, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP) -CNR- e Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi -Università degli Studi di Torino- e Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.